Assenza ingiustificata e dimissioni

04 Febbraio 2025

Assenza ingiustificata e dimissioni

Negli ultimi anni, la gestione delle assenze ingiustificate nel rapporto di lavoro ha sollevato numerosi dubbi, specialmente in relazione alla possibilità di considerare il lavoratore dimissionario di fatto. Una recente circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha chiarito alcuni aspetti chiave di questa procedura, introducendo nuove verifiche che garantiscono maggiori tutele per i dipendenti e impongono più rigore ai datori di lavoro.

Quando un’assenza ingiustificata può portare alle dimissioni

Secondo la normativa vigente, se un lavoratore si assenta dal lavoro senza fornire alcuna giustificazione per un periodo prolungato, il datore di lavoro può considerarlo dimissionario di fatto. Tuttavia, questa ipotesi non è automatica e deve seguire una precisa procedura:

  1. Comunicazione dell’assenza: Il datore deve notificare l’assenza ingiustificata alle autorità competenti, tra cui l’Ispettorato del Lavoro e il Ministero del Lavoro, utilizzando strumenti ufficiali come il sistema Unilav.
  2. Attesa della verifica dell’INL: L’Ispettorato ha 30 giorni di tempo per esaminare il caso e verificare se l’assenza è realmente ingiustificata.
  3. Accertamento della situazione del lavoratore: Se il lavoratore dimostra di non aver potuto comunicare la propria assenza per cause di forza maggiore (ad esempio, gravi motivi di salute o eventi straordinari), il rapporto di lavoro resta attivo.
  4. Decisione finale: Se invece l’INL conferma che l’assenza è ingiustificata e il lavoratore non ha fornito spiegazioni valide, le dimissioni vengono considerate effettive.

Le novità introdotte dall’INL

L’intervento dell’INL mira a impedire che i lavoratori vengano considerati dimissionari senza una verifica adeguata. Tra i punti salienti della nuova circolare troviamo:

  • Obbligo di verifica entro 30 giorni: L’INL deve controllare se l’assenza è reale e se il lavoratore ha motivi validi per non aver comunicato la propria situazione.
  • Possibilità di annullamento della risoluzione del rapporto: Se l’assenza risulta giustificata, il lavoratore non può essere considerato dimissionario e il contratto resta valido.
  • Responsabilità dei datori di lavoro: Le aziende devono seguire una procedura più rigorosa per evitare di incorrere in contestazioni o reintegrazioni forzate.

Implicazioni per datori di lavoro e lavoratori

Questa nuova impostazione ha conseguenze significative per entrambe le parti:

  • Per i lavoratori, si tratta di una tutela importante che impedisce dimissioni forzate senza possibilità di difesa. Se un dipendente è impossibilitato a comunicare la propria assenza per motivi gravi, il rapporto di lavoro non può essere interrotto automaticamente.
  • Per i datori di lavoro, la procedura diventa più complessa e richiede maggiore attenzione nella gestione delle assenze prolungate. Sarà necessario rispettare i termini e le modalità di comunicazione per evitare controversie o provvedimenti ispettivi.

Conclusione

Le nuove verifiche introdotte dall’INL rappresentano un passo avanti nella tutela dei lavoratori, garantendo che la risoluzione del rapporto avvenga solo in presenza di presupposti chiari e verificati. Allo stesso tempo, impongono ai datori di lavoro una maggiore attenzione nella gestione delle assenze, per evitare errori procedurali che potrebbero portare a sanzioni o obblighi di reintegro.