Bonus giovani e bonus donne: cosa prevedono i nuovi incentivi alle assunzioni.

17 Aprile 2025

Bonus giovani e bonus donne: cosa prevedono i nuovi incentivi alle assunzioni.

Negli ultimi giorni, il Ministero del Lavoro ha firmato i decreti attuativi relativi ai nuovi incentivi per l’occupazione giovanile e femminile, previsti dal Decreto Legge 60/2024, meglio noto come “DL Coesione-Lavoro”. Si tratta di due misure molto attese – il cosiddetto “bonus giovani” e il “bonus donne” – pensate per favorire l’inserimento lavorativo stabile di alcune categorie considerate prioritarie.

I due decreti, pubblicati sul sito del Dipartimento per il programma di Governo ma non ancora in Gazzetta Ufficiale, introducono una serie di agevolazioni per i datori di lavoro privati che effettuano nuove assunzioni tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Tuttavia, non mancano alcune criticità e distinzioni operative che è bene conoscere con attenzione.

Bonus giovani: un’opportunità per chi assume under 35

Il primo dei due incentivi riguarda i giovani sotto i 35 anni che non sono mai stati assunti con un contratto a tempo indeterminato. Per questi lavoratori, i datori di lavoro che li assumono con contratto stabile – o che trasformano un contratto a termine in uno a tempo indeterminato – possono beneficiare di un esonero contributivo del 100%, escluso l’INAIL, per un periodo massimo di 24 mesi.

L’importo dell’incentivo varia in base alla sede di lavoro. Su tutto il territorio nazionale, l’esonero è riconosciuto fino a un massimo di 500 euro mensili per ciascun lavoratore. Tuttavia, per le assunzioni effettuate nelle Regioni del Mezzogiorno – quindi Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna – l’esonero può arrivare fino a 650 euro al mese, ma solo a partire dalla data di autorizzazione da parte della Commissione europea.

Attenzione però: in queste Regioni “ZES” (Zone Economiche Speciali), per poter accedere all’agevolazione maggiorata è obbligatorio presentare la domanda all’INPS prima di procedere all’assunzione. Una procedura che, se non rispettata, fa perdere il diritto all’incentivo.

Bonus donne: più articolato, con condizioni diverse

Anche il bonus donne si presenta come un’agevolazione contributiva del 100% (escluso INAIL), ma le condizioni per accedervi variano a seconda del profilo della lavoratrice e della zona in cui è situata la sede di lavoro.

In particolare, il decreto distingue tre categorie:

  1. Donne disoccupate da almeno 24 mesi, ovunque residenti, che vengano assunte con contratto a tempo indeterminato tra settembre 2024 e dicembre 2025. In questo caso, l’incentivo è pieno e può durare fino a 24 mesi.
  2. Donne disoccupate da almeno 6 mesi, ma solo se residenti nelle Regioni della ZES. Anche per loro è previsto l’esonero totale per 24 mesi, ma – come per il bonus giovani nelle ZES – l’assunzione può avvenire solo dopo la presentazione della domanda all’INPS. Questo vincolo rischia di limitare i tempi utili per usufruire dell’incentivo, soprattutto perché la procedura non è ancora operativa.
  3. Infine, è previsto un incentivo anche per l’assunzione di donne impiegate in settori o professioni con forte disparità occupazionale, individuati annualmente da un apposito decreto. In questo caso, però, l’incentivo si riduce a 12 mesi, nonostante il decreto legge originario prevedesse un massimo di 24 mesi: una contrazione che ha già suscitato alcune perplessità.

Criticità e attese operative

Un elemento che ha generato dibattito riguarda proprio la necessità di presentare la domanda di incentivo prima di procedere all’assunzione nelle ZES. Questa procedura, che era stata oggetto di critiche anche nei mesi scorsi, sembra essere stata confermata nei decreti attuativi, restringendo di fatto la finestra temporale utile per effettuare le assunzioni agevolate, almeno fino a quando l’INPS non attiverà formalmente la piattaforma per la presentazione delle domande.

Non va dimenticato che, al momento, i decreti sono stati adottati ma non ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Solo dopo la pubblicazione e l’emanazione delle istruzioni INPS sarà possibile attivare in concreto le misure.

Una riflessione per le aziende

I nuovi bonus rappresentano un’occasione concreta per ridurre il costo del lavoro, incentivare assunzioni stabili e contribuire alla crescita occupazionale di categorie che faticano a entrare (o rientrare) nel mondo del lavoro. Tuttavia, come spesso accade, è fondamentale prestare la massima attenzione alle regole operative per non rischiare di perdere l’agevolazione per un errore procedurale.

Per questo motivo, il consiglio è quello di valutare attentamente – fin da ora – eventuali piani di inserimento del personale, soprattutto se si opera nelle Regioni del Mezzogiorno o se si è interessati ad assumere profili femminili svantaggiati.

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